Ai tempi delle console a 8 e 16 bit, l’acquisto di un nuovo videogioco era un qualcosa che andava pianificato per bene e nei minimi dettagli.
Non esistevano store digitali, sconti periodici, abbonamenti e liste infinite di titoli da scorrere.
La scelta era obbligata a ciò che si trovava sugli scaffali dei negozi ed era veramente limitata per chi non aveva la fortuna di vivere in una grande città.
Le famigerate “cassette”, come spesso venivano chiamate le cartucce, costavano una cifra che andava dalle 50.000 alle 80.000/100.000 lire ed anche più talvolta.
Per il periodo era veramente una bella somma, sia per noi bambini che per i nostri genitori. Per mettere da parte quella cifra potevano volerci anche mesi tra paghette, lavoretti e regali dei parenti (quei pochi che non si presentavano alle ricorrenze con un capo di abbigliamento).
Gli influencer e il compagno ricco
Quelli che oggi vengono chiamati “influencer”, per noi erano gli amici ed i compagni di scuola.
Il “compagno ricco” poi, era la mitologica figura che custodiva nella sua dimora i titoli appena usciti, giochi che avresti ricevuto a distanza di settimane, mesi o, nella peggiore delle ipotesi, mai...
Il processo di selezione
Sulle riviste specializzate prendevano forma i sogni che si sarebbero tramutati poi in desideri.
Ed era su quelle stesse pagine che nascevano amori e pulsioni (e la storia si sarebbe ripetuta qualche anno più tardi ma su altri tipi di giornaletti…).
Una volta deciso il titolo da acquistare, bisognava escogitare il modo di vederlo girare su schermo e se si era proprio fortunati, provarlo di persona.
Le pubblicità in TV mostravano solo pochi secondi di gameplay e non esistevano programmi specializzati, se non rubriche che trattavano l’argomento in pochi minuti ed in maniera spesso superficiale.
Il momento giusto per l'acquisto
I periodi "caldi" per farsi regalare un videogioco erano ovviamente Natale, compleanno e promozione a scuola. A questi si affiancavano i traguardi religiosi come comunione o cresima e penso che, se me lo avessero proposto, avrei preso anche i voti pur di farmi regalare un Neo Geo (sogno mai realizzato, inarrivabile).
La scelta...
Nella mia città esisteva un unico negozio specializzato esclusivamente nella vendita di videogiochi ed era un vero e proprio paradiso!
Di solito mi facevo accompagnare da mio padre e passavo letteralmente decine e decine di minuti a scrutare scatole su scatole di "cassette" del Megadrive e del Master System (avendo Megadrive e Master System Converter). La tattica che utilizzavo era quella di farlo cedere per sfinimento. Tenevo in mano due giochi: quello che nella mia testa avevo scelto, più un altro che comunque mi piaceva.
Leggevo e rileggevo i trafiletti che si trovavano sul retro delle confezioni, ripetendo a voce alta: "sono indeciso... questo mi piace un sacco, ma anche questo però...".
Che dire, avrà funzionato forse una o due volte, ma valeva sempre la pena provarci!
...e a volte la dura realtà
Anche documentandosi scrupolosamente, alle volte si potevano commettere degli errori di valutazione. In quel caso il gioco, per quanto brutto potesse poi rivelarsi, doveva comunque piacere, in quanto non ne sarebbero arrivati altri per lungo tempo ahimè!
E voi?
Come sceglievate il vostro prossimo videogioco?
E come vivevate il momento dell'acquisto?
Attendo i vostri commenti... ma non spingete troppo mi raccomando!
Un saluto dal vostro caro crazyjimmy che vi ricorda sempre che: invecchiare è brutto... ma l'alternativa è peggio!
...CONTINUA?
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